l'Unita online - 28-09-2006

Ancona, quell'Italia che compra NetArt

bananaram NetArt festival

Sono passati più di 10 anni da quando i musei americani hanno cominciato ad acquisitare le prime opera d´arte digitale, ma adesso anche in Italia sembra muoversi qualcosa: il Festival BananaRAM, in corso dal 25 al 30 settembre presso la mole Antonelliana di Ancona, ha appena investito 15mila Euro per acquistare Scalpel (2003), opera dell´artista francese Nicolas Clauss. Un primo passo per fare entrare la net art nella collezione dei musei italiani? Sicuramente, come sottolinea anche la curatrice del festival Maria Rita Silvestri, l´acquisto dell´opera si può interpretare come «un reale contributo alla nascita di un mercato della new media art», come un tentativo «per conferire a questa forma d´arte la dignità che merita».

Scelta per il suo forte impatto visivo, Scalpel, in italiano bisturi, è una poetica commistione di suggestioni biografiche e citazioni leonardesche. Adagiate all´interno di un cubo roteante, si muovono e si sovrappongono immagini diverse: il volto emaciato di un amico dell´artista ammalato, la fredda radiografia di un torace e la perfezione della grafica di Leonardo. Eliminato ogni accento retorico, l´esperienza personale si mescola all´evocazione artistica, mentre il rumore metallico di sottofondo contribuisce a creare un senso di mistero e d´inquietante sospensione.

Accanto a quest´opera, sempre nell´ambito del Festival BananaRAM, sono esposti anche i lavori di Molleindustria, Olia Lialina e Mark Napier, tutti incentrati sulla tematica politica e sull´impegno sociale, Tra i lavori in mostra Mac DonaldOn Line Newspaper di Olia Lialina, che ironizza sullo strapotere della stampa sovrapponendo le prime pagine dei principali quotidiani a dissacranti immagini tratte dal web.

Flavia De Sanctis Mangelli